Silvia Boretti, ragazza classe 2003 di Madonna di Dossobuono di Verona, arbitra da tre anni sia i campionati giovanili che le partite dei nostri dilettanti veronesi. Passione, attenzione e grande entusiasmo per il mondo del calcio, fanno parte oramai del suo Dna. La promettente giacchetta nera ha le idee ben chiare: “Arbitrare richiede buona conoscenza tecnica e grande condizione fisica, visto che devi correre in lungo e largo, per più volte, su un campo di calcio. Ma nello stesso modo ci vuole umiltà, lucidità nel leggere bene le varie fasi di una partita, costanza e saper divertirsi”. Silvia è sempre stata attratta, fin da piccola, dallo sport che vanta più “seguaci” in Italia. Arbitrare nella famiglia Boretti è un affare di famiglia. Suo padre Alessandro è un arbitro di pallacanestro a livello giovanile ed ha un passato da bravo direttore di gara in serie D. Intanto Silvia non perde di vista la scuola ed è all’ultimo anno al Liceo Medi di Villafranca. Spesso arbitra sia il sabato che la domenica, ma questo non gli pesa: “Noi arbitri siamo sempre a disposizione della nostra Sezione di appartenenza – dice Silvia -, io sono tesserata per la sezione di Verona diretta con maestria dal presidente Claudio Fidilio che è sempre prodigo di consigli a noi giovani direttori di gara. Mi capita spesso di dirigere il sabato pomeriggio una sfida della Juniores e il giorno dopo vado ad arbitrare una gara di Seconda categoria. Nel fine settimana fischiare in due partite mi carica e mi regala tanta adrenalina. Se hai passione per una cosa la devi portare avanti fino in fondo”.
Tramite i social, sulla piattaforma di Zoom, Silvia è sempre molto impegnata in riunioni tecniche di aggiornamento con arbitri di serie A e B e C. “In questi tre anni ho conosciuto tanti arbitri importanti come Daniele Doveri, Daniele Orsato e Daniele Chiffi e colleghe femmine come le bravissime Maria Sole Ferrieri Caputi e Maria Marotta. Ho conosciuto anche dei assistenti arbitrali che sono molto importanti per chi dirige la gara. Parlando con loro, tutti mi hanno incitato a continuare ad arbitrare, di essere ferma nelle mie decisioni e di avere tanta personalità in campo, qualità queste che non guastano mai”. Ma cosa vuol fare da grande Silvia Boretti? “Innanzitutto andare avanti con gli studi, poi, se conquisterò i punteggi necessari dagli osservatori, mi piacerebbe di salire di categoria e magari arrivare ad arbitrare i professionisti, perchè no. La sezione di Verona è come una mia seconda famiglia dove mi trovo benissimo e conservo diverse amicizie. Mio padre e mia madre mi seguono con attenzione e grande affetto, loro sono i miei primi tifosi. Il movimento degli arbitri donne è in continua ascesa, patrocinato al meglio dall’AIA nazionale. Quindi va benissimo cosi e non si molla di un centimetro”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it