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venerdì, 17 Maggio 2024
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Pietro Manara (Vigo), portiere-goleador per una domenica

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A rendere meno amaro il congedo dai propri tifosi e sull’impianto parrocchiale del GSP Vigo 1944 (mister Adriano Rossignoli, detto “El Ros”) del presidente Raimondo De Angeli, asfaltato con un 1 a 8 dalla vice-regina del girone “D” di Seconda categoria, la basso-vicentina Spes Pojana di mister Davide Pialli, ci ha pensato Pietro Manara, trasformatosi, per una domenica di gloria e di notorietà, in portiere-goleador. E’ stata la carenza di giocatori in panchina a costringere mister Adriano Rossignoli a chiedergli di entrare in campo, lasciando così i guantoni di titolare al suo coetaneo e da lui stimato Filippo Caldonazzo, partito a giocarsela anche con il più giovane (2002) e promettente Filippo Lucchini, ex Castelmassa di Rovigo. E a confrontarsi, quindi, in una sorta davvero di battesimo di fuoco, contro avversari decisamente più quotati e con 24 punti in più (il rapporto finale è di 53 a 29). “C’è stata” rivive quel bel momento l’atleta di Cà degli Oppi “una punizione calciata dal compagno Cristian Zanini (1993) e io mi sono fatto trovare, in area di rigore, pronto alla deviazione vincente al volo con il destro”.

La sua rete aveva portato in vantaggio dopo soli 4 minuti di gioco i granata locali che hanno poi giocato in 10 per mezza partita e in 9 uomini per tutto il secondo tempo. Inoltre mister Adriano Rossignoli, per esigenza, ha fatto scendere in campo come attaccanti due portieri (oltre a Manara anche Filippo Lucchini). Un gol insolito, che, ahilui!, faceva presagire a tutt’altro verdetto finale, appesantito dal “ciclone” pojanese. “Le prove generali del debutto lontano dai pali” precisa lo studente al 3° anno di Scienze Agrarie nella splendida e rinascimentale Firenze “l’avevo bagnato la domenica prima, unico in panca a dover rimpiazzare l’infortunatosi Zanini da Bonavigo”. Il “Taibi”, il “Rampulla” del Vigo, Pietro, ha cambiato diverse scuderie, prima di firmare – la scorsa fine estate del 2021 – per il GSP Vigo 1944: “No, non ho iniziato come attaccante, ma sempre improvvisando tuffi nella Junior Oppeanese di Virgilio Bottacini, poi, 6 stagioni al Mantova, il Bovolone e il Legnago Salus, il debutto (in 1^ categoria) nella Scaligera, l’Oppeano e l’Atletico Città di Cerea (Juniores Regionali). Il mio idolo è Gianluigi Buffon, ma non tifo Juventus, bensì Hellas Verona”.

Pietro, che ha appena festeggiato il suo 22esimo compleanno (l’8 di maggio), è un portiere classe 2000: “Devo migliorare nelle uscite fuori dall’area per poter diventare un vero portiere del calcio moderno dove è importante saper destreggiarsi anche con i piedi. Calcio solo di destro, ma dovrei imparare a controllare bene la palla anche con il piede sinistro. Sono un tipo abbastanza pigro e per questo mi trovo bene nel mio ruolo, in quanto non mi piace tanto correre e fare molta fatica. Tra i pali, ostento una buona sicurezza”. Sei mai stato rigorista? “No, non ho mai tirato alcun penalty in partita. Rigori parati? Sì, qualcuno sono riuscito a pararlo”.

E’ alto 188 centimetri ed ha una zazzera abbastanza folta, intensa come il suo impegno ed attaccamento mostrato per il calcio: “L’Università, ma, soprattutto il Covid-19, mi ha costretto a volare all’incrocio per rintuzzare la minaccia dell’abbandono sportivo. Il Vigo? Abbiamo vissuto una stagione piena di episodi difficili e di contrarietà – vedi infortuni, squalifiche, pandemia, compreso il sottoscritto -, fattori che hanno penalizzato molto il nostro rendimento, a tal punto che in alcune gare ci siamo trovati contati a livello di “rosa” disponibile per mister Adriano Rossignoli che si è dovuto inventare ogni volta una nuova formazione. Senza contare, l’avvicendamento di tre ben mister sulla panchina bianco-granata (mister Gianluca Marchesini ad inizio stagione, poi il vice Vito Paglia e mister Adriano Rossignoli dalla 7^ giornata)”. Poi, un gran sorriso che la dice tutta sulla giovane età dello studente universitario cadeglioppino e sul futuro – suo e del GSP Vigo 1944 -, che, per dirla alla Bertoldo, non può essere che migliore, dopo averne subite di tutti i colori!

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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