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lunedì, 25 Novembre 2024
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Mister Paolo Nicolato, dal Sona Mazza e Pgs Concordia B.M. fino alla Nazionale Under 21

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Di Paolo Nicolato, classe 1966 (è nato il 21 dicembre), di vicentino ci sono soltanto i natali di Lonigo: il resto, è tutta veronesità pura, dai trascorsi di giovane attaccante a quelli subito dopo da allenatore. Passi, mossi in veste di co-allenatore al Maddalena Mazza Grand Prix, nei Giovanissimi Regionali. Poi, c’è il San Martino B.A. e il Bardolino di calcio femminile, allora in serie A (1988-93), quindi, il diploma da allenatore di 2^ categoria. Dal 1999 al 2004 entra nel vivaio del Chievo, per poi guidare la Primavera dei “giallo e blu della diga”. Una parentesi in serie A, Nicolato se la ritaglia al Chievo Verona in veste di stretto collaboratore di mister Eugenio Corini. Sempre alla guida della Primavera clivense, il 13 giugno 2014 conquista lo storico scudetto, superando ai calci di rigore i pari età del Torino. La stagione seguente (2014-15) è ancora a Lumezzane (Bs), ma questa volta come primo coach: esonerato alla 12ma di andata, viene richiamato a salvare i bresciani dal baratro della retrocessione, sconfiggendo ai play out la Pro Patria.

Il suo ingresso in Figc avviene nell’agosto 2016: gli viene affidata la conduzione tecnica dell’Under 18; l’anno dopo guida l’Under 19, che spinge fino alla finale nell’Europeo 2018, soccombendo, solo ai supplementari, al Portogallo. Il resto è storia di questi giorni: trainer degli azzurrini (l’Under 20), si piazza 4° nel recente Mondiale, guadagnandosi così la guida – ieri, ndr – degli azzurrini (Under 21), “riserve” della nosta Nazionale oggi allenata da Roberto Mancini, e subentrando al posto di Gigi Di Biagio, in quella che il Presidente Gabriele Gravina considera “linea di continuità rispettata”. Nel Veronese, noi ce lo ricordiamo, 25 anni fa, allenatore dell’Under 23 del PGS Concordia dell’allora presidente Luigi Faccini: “Un debutto con i fiocchi” rammenta l’attuale massimo dirigente dei bianco-viola di borgo Milano, Marco Giavoni, sul massimo scranno dei rionali da 23 anni di seguito. “L’anno dopo, riceve dalla nostra società la meritata riconferma in 2^ categoria e raggiunge lo scudetto della salvezza. Quando entrò nel Chievo, veniva al “Manuel Fiorito” a tenere degli incontri a beneficio dei nostri tecnici delle giovanili e sapeva trasmettere a loro concetti fondamentali e preziosi per il gioco del calcio”. Ed ancora Giavoni: “Ricordo la sua carica di grande motivatore, la capacità di rapportarsi con facilità con i ragazzi, era in grado di fare gruppo. Insomma, una gran bella figura di allenatore, ma prim’ancora di essere umano”.

Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it

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