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giovedì, 21 Novembre 2024
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Mauro Tedesco (Olimpica Dossobuono): “Peccato che non sia finita come avremmo meritato”

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Una stagione sicuramente emozionante quella vissuta dall’Olimpica Dossobuono. Un avvio di campionato con il freno a mano tirato e una seconda parte di torneo strepitosa culminata, purtroppo, con la sconfitta nella finale play-off contro l’Atletico Cerea di mister Simone Marocchio. La squadra di mister Matteo Meneghetti ha compiuto, anche secondo il portiere dossobonese Mauro Tedesco, una grande impresa: “Sono arrivato nel mercato di dicembre e, anche grazie a Matteo Cereda e Antonio Gioia, due compagni di spessore che conoscevo già dai tempi della Croz Zai, ho trovato un ambiente che mi ha aiutato a inserirmi facilmente. Sono stati mesi difficili e intensi in cui tutta la squadra ha lottato e si è impegnata per raggiungere un traguardo importante come quello dei play-off. La rimonta che abbiamo attuato nella seconda parte di stagione è stata davvero incredibile: dal terzultimo posto al terzo posto in classifica. Peccato che non sia finita come avremmo meritato”.

Il portiere classe 1993, che con la società del presidente Rinaldo Campostrini ha raggiunto il record di 580 minuti di imbattibilità, ci svela il suo futuro: “Mi sono confrontato con mister e dirigenza e abbiamo deciso di continuare insieme. Ho scelto di rimanere perché l’ambiente Dossobuono è stimolante: qui c’è il giusto equilibro tra professionalità e passione. C’è molto cuore e voglia di fare cose importanti. L’esperienza sportiva appena conclusasi”, prosegue il numero uno dei giallorossi, “mi ha fortificato e mi ha permesso di crescere sia dal punto di vista umano sia da quello tecnico. Meneghetti, che è un allenatore di un’altra categoria, è un grande motivatore che ha saputo responsabilizzarmi e farmi sentire importante fin da subito. Tutto lo staff tecnico, la dirigenza e i compagni sono fantastici, ma se devo fare un nome in particolare dico William Mascalzoni: un preparatore atletico che, con la sua voglia di fare e la sua predisposizione all’aiuto e al sacrificio, è un grande esempio per tutti noi giocatori”.

Quali sono le caratteristiche principali che un portiere deve avere? “Premetto che anch’io posso ancora crescere e migliorare, ma nel mio piccolo penso che un portiere debba, prima di tutto, essere bravo tra i pali; poi, essere sicuro nelle uscite; e, infine, sapersela cavare con i piedi. Oltre a questo è fondamentale essere un buon comunicatore e dare sicurezza e tranquillità alla squadra” risponde l’estremo difensore che è cresciuto esponenzialmente negli anni a Croz Zai grazie agli insegnamenti dell’allora preparatore dei portiere Mattia Facci.

Tedesco, che anche nella finale play-off è stato determinante e ha ricevuto i complimenti degli avversari, ci confessa le sue speranze per la prossima stagione: “Dobbiamo disputare un campionato da protagonisti. Il torneo di Prima Categoria 2019-2020 sarà ancora più complicato, ci saranno squadre che lo renderanno ancora più combattuto, ma noi con il nostro organico potremo sicuramente dire la nostra. Ringrazio tutti: il mister che mi ha voluto e la società che ha fatto degli sforzi per portarmi qui; inoltre, ci tengo a dire grazie ad Andrea Cipriani, allenatore dei portieri che in questi mesi mi ha sempre sostenuto” conclude il venticinquenne originario di Valeggio.

Sebastiano Perbellini per www.pianeta-calcio.it

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